Il Salento

Il territorio del Salento, di circa 2.760 kmq. è bagnato per più di 200 km. ad est dal mare Adriatico ed a sud e ovest dal mar Jonio.

La penisola salentina, estrema terra di Puglia, è anche la zona più ad est d'Italia; ormai da qualche anno annoverata tra le più esclusive località turistiche a livello nazionale.

Geograficamente è una terra estremamente fortunata in quanto l'incontro dei due mari, Ionio e Adriatico, con le coste morfologicamente assai diversificate, da vita a scenari naturali di rara bellezza: a coste alte e rocciose seguono infatti lunghe ed interminabili spiagge sabbiose mentre un'infinità di calette nascoste, caratterizzate da un mare limpido e trasparente, si distinguono per le mille sfumature di colori che si alternano lungo tutto il litorale.

Il tour della costa è d’obbligo per chi ama osservare e farsi coinvolgere dai cambiamenti del paesaggio tra distese di sabbia, irte scogliere e paesini pittoreschi.

Accanto alla bellezza evidente delle coste, la Terra d'Otranto vanta poi un entroterra ancora tutto da scoprire disseminato di piccoli centri abitati ancora poco sviluppati che gravitano intorno ad alcune cittadine più grandi come Nardò, Otranto, Gallipoli, Galatina, Maglie e naturalmente Lecce, vero cuore aristocratico e pulsante del Salento.

Sparsi su tutto il territorio sono presenti graffiti, pitture preistoriche, monumenti megalitici (Menhir, Dolmen), muretti a secco, pregevoli esempi di architettura civile e religiosa, popolare e gentilizia, il tutto a testimonianza del lento incedere della storia che ha, nelle sue diverse epoche (messapica, romana, bizantina, normanna, sveva, angioina, aragonese, spagnola) profondamente segnato questo estremo lembo di terra.

Il fascino del Salento sta quindi nell'essere un vero e proprio archivio della memoria che, attraverso il linguaggio delle pietre, racconta sia dell'umile ma dignitosa condizione della vita popolare tramite le geometrie "a secco" delle campagne e l'intimità delle "corti", sia dello sfarzo, del puro apparire estetico attraverso gli spazi riccamente decorati degli antichi palazzi.

In quanto parte più esposta ad Est del territorio nazionale, il Salento ha poi legato la propria storia a quella del vicino Oriente, subendone inevitabilmente l'influenza. Gli stessi Messapi, popolo dall'elevato grado di civiltà e dalla fine sapienza creativa, sono giunti nel Salento nel V secolo a.C. partendo dalle coste dalmate e proseguendo lungo la dorsale adriatica. Insediatisi sul territorio prevalentemente attraverso la costruzione di città-stato, i messapi, pur salvaguardando la propria indipendenza, sono poi entrati in contatto con altre culture già ben radicate negli usi e nei costumi degli abitanti. Il riferimento va alla presenza greca nel Salento alla quale si deve l'esistenza, ancora oggi, di un'area ellenofona denominata Grecìa Salentina; un prezioso retaggio del passato che una tesi probabilmente più attendibile attribuisce però al successivo dominio bizantino.

A prescindere dalla datazione storica, la cultura grika rappresenta una straordinaria peculiarità che ancora sopravvive nella toponomastica, nelle tradizioni e in un suggestivo residuo linguistico tuttora parlato dalle generazioni più anziane: un autentico valore aggiunto di cui godono ben nove comuni salentini (Calimera, Castrignano dei Greci, Corigliano d'Otranto, Martano, Martignano, Melpignano, Soleto, Sternatia e Zollino). 

Il Mare

Il Salento, vera meraviglia della penisola italiana, stretta e lunga reclinata tra il mare Adriatico e lo Ionio, è caratterizzata dalle coste che sono altamente suggestive e incantevoli, che presentano una varietà di situazioni così diverse da costituire una continua sorpresa.

Il Salento e' bagnato per tre lati dal mare: Mar Ionio dal litorale tarantino sino a Leuca, Mar Adriatico dalla costa brindisina a Otranto (Punta Palacia esattamente); oltre questa citta', verso sud, si dovrebbe parlare ancora di Mar Ionio ma una consuetudine alquanto radicata (ma errata, in quanto se si studiano le carte nautiche e le convenzioni internazionali, queste fanno arrivare il mar jonio fino ad Otranto appunto) tende a spostare il limite dell'Adriatico fino a Leuca.

Per conoscere il Salento è necessario percorrere due itinerari partendo dalla litoranea Brindisina: l'uno lungo la Costa Adriatica, verso Otranto che prosegue, dopo il Capo, dove l'Adriatico finisce e si fonde con lo Jonio, sino a Leuca; l'altro lungo la Costa Ionica da   S.M. di Leuca,  verso Gallipoli , le Marine di Nardò,  Porto Selvaggio fino a Taranto.

La Costa Adriatica

Da questo lato della costa, partendo da Brindisi, e proseguendo per Lecce la prima marina che si incontra è Casalabate, sorta da pochi anni, d' inverno è quasi del tutto disabitata, si arriva, attraverso la costa che alterna lunghi arenili a tratti di scogliera bassa, a Torre Rinalda, Torre Chianca e Frigole.

Continuando tra le lussureggianti pinete, si arriva fino a San Cataldo, che tradizionalmente è la spiaggia dei leccesi, anche perché dista dalla città solo 11Km, dispone di un piccolo porticciolo turistico, di spiagge ampie e pulite. Il vecchio porto invece conserva ancora i resti della messapica Lupiae e del porto romano di Adriano con il faro, fa da guardia ai pochissimi pescatori del posto.

Prosenguendo  lungo la panoramica Statale 611 si arriva fino a Vernole e all' oasi delle Cesine, protetta da una specifica Convenzione internazionale, chiamata dal 1977  ''una zona umida di valore internazionale''. L'area è vasta 620 ettari e si estende per circa 6 Km lungo la fascia costiera, un tempo era ricca di paludi e di acquitrini, è gestita dai dei volontari del WWF sotto la vigilanza del Corpo Forestale dello Stato.

L' importanza dell'oasi è quella di offrire la possibilità di ammirare vari habitat naturali, dalle dune agli stagni salmastri, dai canneti ai boschi di lecci e di pini, fino al sottobosco di mirti, di lentischi e di ginestre, rifugio di numerose specie animali e vegetali e crocevia di transito per alcuni uccelli non stanziali.

Da qui si prosegue verso San Foca, che sino a quarant' anni fa era un borgo di pochi pescatori, oggi invece è diventato un popoloso centro balneare con la sua costa bassa.

Litoranea Otranto - Santa Maria di Leuca , con la scogliera alta e il mare azzuro. Proseguendo verso sud, si incontra Roca Vecchia con la sua costa alta e frastagliata e il mare trasparente. Gli scavi hanno rimesso in luce i grossi blocchi di pietra della cinta muraria ed una necropoli con numerose tombe a forma rettangolare scavate nella roccia e corredo funerario del 1600 a.C., soprattutto vasi apuli a figure rosse e trozzelle messapiche. Roca Nuova presenta invece il suo castello a due piani, una chiesetta dedicata a S.Vito. Sul promontorio e sotto la colonna che regge la statua della Madonna, c'è la Grotta della Poesia, raggiungibile tramite una scaletta, in passato si poteva entrare solo attraverso il mare. Lì, per onorare il Dio Thaotor Andirahas (come lo chiamavano i messapi) e entravano molti naviganti che parlavano lingue diverse, lo testimoniano le migliaia di iscrizioni votive presenti sulle pareti della grotta.

Lasciando Roca si prosegue per Torre dell'Orso, con la sua torre che spunta da uno spuntone che racchiude la spiaggia. Un altro spuntone, invece,scende a picco sul mare e tocca la Grotta di San Cristoforo, con testimonianze protostoriche e più avanti due faraglioni chiamati Le due sorelle che fanno da guardia all'insenatura. L'ultima insenatura del comune di Melendugno è Sant'Andrea, che si apre tra due scogli.

Subito dopo si trova il territorio di Otranto, con la costa alta, con calette e arenili molto suggestivi.Con una macchia mediterranea e una fitta pineta ci si arriva nell'area dei Laghi Alimini; due specchi d'acqua di origine diversa: Alimini Grande, che comunica con il mare attraverso uno stretto passaggio chiuso da una paratia sul quale passa la litoranea salentina, mentre Alimini Piccolo, detto anche Fontanella, è una depressione profonda che da origine ad una sorgente di acqua dolce. Corrono paralleli lungo la costa, caratterizzati da vegetazione palustre e da fitti canneti che ospitano rarissime specie vegetali, come la carnivora erba vescica, le orchidee di palude e l'erica salentina. Oasi di protezione faunistica, i laghi sono meta di folaghe e di aironi cinerini.

Un delle tantissime Torri di Avvistamento, costruite sulla costa SalentinaPer raggiungere Otranto mancano ancora 10 Km, soprannominata 'città dei martiri' per gli 800 otrantini che furono decapitati sul colle della Minerva dai turchi nel 1480. Otranto è il cuore bizantino, è il mosaico della vita nella Cattedrale, è il Castello costruito nel 1578, circondato da un fossato.

Proseguiamo verso Sud, si intravede La torre del Serpe, simbolo della città idruntina e metaforicamente insanguinata dai depositi di bauxite, e la Masseria delle Orte, dove il mare disegna le insenature raggiungibili da viottoli. Da qui si arriva a Punta Palascia, che è il punto più orientale d'Italia, a 82 metri sul livello del mare.

Passando vicino ad alcune masserie, ammirato grotte e torri, arriviamo a Porto Badisco nel quale porto si dice che sia approdato Enea. Composto da una lunga e stretta insenatura tra le rocce alte, fiordo in miniatura e santuario della preistoria, immerso tra oleandri e fichidindia.

Proseguendo ancora, si trova la sulfurea Santa Cesarea Terme, rinomata per le sorgenti idroterapiche delle sue quattro grotte e per il turismo termale.

Ed ecco raggiunta Castro, che domina dall'alto.Con la sua città vecchia e il castello, al quale fanno da controcanto il porto e una delle insenature più affascinanti della regione, splendida al punto di meritarsi la Bandiera Blu della Comunità Europea per la purezza del mare. Lungo la costa scoscesa, le falesie a picco sul mare e la grande grotta Zinzulusa, lunga quasi un chilometro, con stalattiti e stalagmiti, colonia di molti pipistrelli.

Mare altrettanto cristallino sulla costa di Andrano, famosa per la sua Grotta Verde dalle baluginanti stalattiti, fino al litorale di Tricase, con il suo importante porto, parallelo a Marina Serra, con la torre quadrangolare, che collega Novaglie grazie ad un profondo canalone chiamato Ponte sul Ciolo. Pensando a questi luoghi non si può non parlare della grandiosità della natura.

Fonte: www.nelsalento.com

La Costa Ionica

Santa Maria di Leuca è la cittadina che si trova tra i due mari. Presente il faro alto 47 metri, il Santuario si innalza sulla parte più alta del promontorio, ha accolto pellegrini da ogni parte del mondo, conosciuta per le sue ville  del fine '800, di stile orientale e neoclassico.

Doppiata Punta Ristola, il paesaggio cambia sensibilmente: alla costa alta e selvaggia, subentrano scogliere più basse e distese di sabbia, terre rosse e vigne, interrotte da torri cinquecentesche.

Il primo paesino che troviamo è Patù, con la sua torre S. Gregorio, era il porto di Vereto, antica città messapica distrutta nel IX secolo.

Salendo verso Nord troviamo subito Torre Vado (Morciano di Leuca) e la località di Pescoluse, altri centri balneari come Torre Pali (Salve), Torre Mozza e Torre San Giovanni (Ugento).Questo tratto di costa, un tempo, era molto paludoso.

Dopo 5 Km arriviamo a Ugento, antica città messapica, con ancora alcuni tratti di antica muraglia, è sede di un Museo Civico che accoglie tanti oggetti del passato. Il Castello è posto a 100 metri sul livello del mare, la Cattedrale è del 1700.

Prima di raggiungere Gallipoli, si incontra Torre Suda, marina di Racale, Mancaversa e Torre Pizzo, una lunga distesa di spiaggia e di rocce basse.

Ed ecco giunti a Gallipoli, con il Castello circondato  da alte mura, la Cattedrale dedicata a S. Agata con la facciata barocca e tante altre Chiese sparse per la città, il porto per i traffici e per la pesca, la fontana greco-romana e i palazzi signorili All'orizzonte si intravede isola S. Andrea con il suo  faro.

Lasciando Gallipoli e superata Torre Sabea, si incontra Rivabella e Lido Conchiglie, una distesa di dune, la spettacolare Montagna Spaccata..
Subito dopo si trovano Santa Maria al Bagno, già famosa per le sue terme e per il porto romano, ridente località balneare e con una serie di costruzioni d'epoca di fine Ottocento.

Notevole in questa zona il Parco naturalistico di Porto Selvaggio, con la Grotta del Capelvenere e la Grotta di Uluzzo, mentre invitanti e trasparenti sono le acque della Baia di Uluzzo, con gli archivi della preistoria nelle grotte del Cavallo e di Uluzzo. 

Porto Cesareo, già centro basiliano, è oggi un notevolissimo centro turistico, con 17 chilometri di spiagge che guardano verso un arcipelago di isolotti, il più noto dei quali è l'Isola dei Conigli. Anche da questo lato, la costa si presenta a tratti alta e rocciosa a tratti bassa e sabbiosa, mentre l'interno è composto da fitti boschi e rocce brulle.

Anche le torri vivono in questa zona, insieme alle masserie, gli uliveti e i vigneti. Subito dopo ci troviamo a Torre Chianca, con la dirimpettaia isoletta delle Malva, Torre Lapillo, con la sua bella insenatura che già annuncia, dopo Torre Castiglione e Torre Columena, e tutta la litoranea sino a Taranto che pone fine al territorio Salentino.

L ' Arte

Il Salento non è solo mare, è anche arte. L'entroterra si presenta con molteplici sfaccettature. I cento paesi che danno vita a questa bellissima terra danno vita, infatti, ad una serie infinita di piccole e grandi piazze, di mille viuzze sulle quali si affacciano palazzi e chiese di indubbio fascino, dalle facciate magistralmente lavorate da grandi cesellatori, come Piazza Salandra a Nardò attorniata da edifici barocchi, tra loggiati e balconi al cui centro troneggia la guglia dell'Immacolata o il Duomo nel cui interno è conservato il Crocefisso nero, in legno, del 1200 d'origine spagnola.

Galatone dove ha sede il santuario del Crocefisso della Pietà, uno dei tanti capolavori di Giuseppe Zimbalo, padre del barocco leccese, la cui facciata lavorata nei minimi particolari presenta al centro un finestrone chiuso da una grata di pietra. Galatina, splendida città che con Nardò, Gallipoli e Maglie fa parte del c.d. "barocco minore". Città che vanta tra i suoi gioielli artistici la Basilica minore di S. Caterina d'Alessandria, in stile romanico-gotico, edificata in soli sette anni, che present al suo interno 5 navate affrescate in stile giottesco. Lungo le sue vie si affacciano palazzi del '600 e '700, di indubbia attrazione, tanto che risulta difficile poter passeggiare senza rivolgere lo sguardo verso l'alto per non perdere ogni minimo particolare. Non c'è portone, balcone, o finestra che si assomiglino, testimoni di un ricco passato.

A poco meno di un km. da Galatina, nel cuore del Salento, prende vita la Grecìa Salentina, formata da nove paesi: Calimera, Castrignano dei Greci, Corigliano d'Otranto, martano, Martignano, Melpignano, Soleto, Sternatia e Zollino. Qui si parla il griko, un dialetto stretto parente del greco.

Grecìa fatta di palazzi gentilizi, case a corte che presentano uno spazio scoperto in comune con più nuclei familiari. Grecìa caratterizzata così come il resto del Salento dalla presenza di dolmen e menhir (ne troviamo a Martano, Zollino, Corigliano) di cisterne o pozzi che raccolgono l'acqua piovana, le c.d. ta frèata, disseminate tra Soleto, Martignano e Castrignano.

Tutto ciò spiega perchè il Salento accoglie un turismo d'élite al quale non basta più solo una vacanza sul mare ma molto, molto di più.